Contrariamente a quel che spesso si legge, il turismo a Ischia non è cominciato dopo la seconda guerra mondiale. È cominciato nell”800 – per certi aspetti anche prima – grazie ai prodigi delle acque di Casamicciola Terme. Le testimonianze a riguardo abbondano: dallo storico locale Giuseppe D’Ascia autore, nel 1867, di una poderosa monografia sull’isola d’Ischia, a Jörgen Vilhem Bergsøe scrittore danese che dal suo soggiorno ischitano trasse spunto per due bellissime novelle (“La famiglia fortunata” e “La pietra cantante”).
Bergsøe soggiornava alla Sentinella, nella parte alta di Casamicciola Terme dove, tra l’altro, soggiornò anche Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, che negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia trascorse un mese a Ischia per curare una brutta ferita al piede.
Fino al devastante terremoto del 1883, i sobborghi della Sentinella, Piazza Maio e la Rita erano il cuore turistico dell’isola d’Ischia. Come ci ricorda Giuseppe D’Ascia, la “Grande Sentinella, “la “Piccola Sentinella”, “Villa Souvè”, “Villa Zavota” (dove soggiornò Garibaldi) erano gli alberghi più belli per posizione, servizio e lusso. Probabilmente, se non ci fosse stato il devastante sisma del 28 luglio 1883, avrebbero continuato a esserlo, e la parte alta di Casamicciola avrebbe così conservato il suo primato turistico.
I migliori degli alberghi di Casamicciola di sopra sono:
Per posizione e storia passata la GRANDE SENTINELLA.
Per comodità e buon servizio la PICCOLA SENTINELLA.
Per lusso di accessori e per posizione la VILLA SOUVE’.
Per rimembranza monumentale la VILLA ZAVOTA.
Nella prima come vedemmo albergò Gioacchino Murat.
Ha albergato – nel secondo l’illustre generale Florestano Pepe.
Nel terzo albergo – scienziati, e politici esteri.
Nell’albergo Zavota si venne a stabilire il Generale Garibaldi col suo ristretto seguito quando ai primi di luglio 1864 lasciò la casa Manzi – Nell’albergo Zavota ricevette le commissioni che si affollavano da tutte le parti e che 3 o 4 vapori al giorno sbarcavano sulla marina di Casamicciola, e ripartivano nel medesimo giorno, carichi di visitatori, de’ quali moltissimi tornavano senza aver potuto parlare, vedere, l’uomo della leggenda – il Generale Garibaldi.Questi alberghi per la loro vastità, e comodi di vita, per la loro eleganza, e per tutte quelle raffinatezze, che si possono desiderare da un esigente avventore, non sono inferiori a quelli di una Città capitale. Ma però quelli di Casamicciola se non hanno il vantaggio del cocchio aristocratico, hanno quello delle villette ricche di fiori, de’ giardini piantati a pregiatissimi frutti, delle posizioni più ridenti ed amene.
(Giuseppe D’Ascia, Storia dell’Isola d’Ischia, 1867).
Invece le cose sono andate diversamente. Il Governo Depretis preferì favorire la ricostruzione a valle, a ridosso della marina del paese, lasciando nella parte alta di Casamicciola uno sparuto gruppo di case popolari. Non tutto però è andato perduto. Passeggiare oggi per la Sentinella, La Rita e Piazza Maio significa (ri)scoprire le numerose tracce di un passato che ha segnato in profondità l’isola d’Ischia.
Tracce architettoniche, innanzitutto: lungo la strada, che comincia dalla Basilica Santa Maria Maddalena sono diverse le ville che “tradiscono” la loro storicità; poi c’è il panorama, bellissimo, dallo spiazzo davanti l’Osservatorio Geofisico (guarda immagine di copertina); e infine l’antico complesso termale della Rita.
In parte dismessa, questa struttura è importante da un punto di vista storico poichè testimonia l’evoluzione del termalismo: una volta, infatti, prima che gli hotel inglobassero le terme, per poi addirittura trasformarsi in resort, bagni e fanghi venivano effettuati in strutture dedicate. Esempi di “termalismo assoluto” di cui del resto Casamicciola conserva altre tracce come l’enorme complesso del Pio Monte della Misericordia.
Insomma, come già detto per Panza, Testaccio, Fontana, e tutte le altre frazioni dell’isola (leggi qui): il trekking urbano consente di approfondire il “genius loci” dell’isola d’Ischia, la più grande e bella delle isole partenopee. Vi aspettiamo!
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