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La Parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Ischia Porto

Più volte abbiamo evidenziato come la preminenza degli edifici sacri sia una costante dell’isola d’Ischia. Una piazza, una chiesa al centro e le case tutt’attorno. Questo, grosso modo, è lo schema urbanistico ricorrente in molte località dell’isola e là dove la conformazione stradale non consentiva la riproposizione pedissequa dello schema, si pensava ad altre soluzioni per accordare quella preminenza a cui abbiamo accennato poc’anzi.

Come nel caso della chiesa Santa Maria delle Grazie nel comune di Ischia. Una chiesa rialzata rispetto alla strada e preceduta da un sagrato in pietra circolare con tanto di sedili per riposarsi e osservare il sottostante struscio serale. Corso Vittoria Colonna, infatti, assieme a Via Roma è il cuore pulsante della movida e dello shopping made in Ischia, e la grande popolarità di queste strade, inevitabilmente, ha finito col premiare anche la chiesa diventata, col tempo, un’apprezzata attrazione turistica.

Chiaramente non conta solo l’ubicazione. La chiesa Santa Maria delle Grazie in San Pietro (dal nome della collinetta su cui sorge) è davvero molto bella. Soprattutto, colpisce per l’originalità delle linee architettoniche: la facciata convessa, la cupola maiolicata e la pianta elissoidale in controtendenza rispetto alla soluzione a croce latina prevalente nelle altre chiese in giro per l’isola.

Detto brevemente dei dettagli architettonici, la chiesa colpisce anche per la sua storia. O meglio per aver incrociato, a un certo momento, la Storia con la S maiuscola. Il riferimento è alla triste vicenda di Pasquale Battistessa, nobile partenopeo condannato a morte per l’adesione alla Repubblica Napoletana del 1799. La sentenza fu eseguita nella contrada della Mandra, dopodiché il corpo venne condotto nella chiesa Santa Maria delle Grazie per essere sepolto nella cripta come da prassi dell’epoca.

Solo che Battistessa, invece che morto per impiccagione, era solo svenuto, e perciò fu “necessario” (le virgolette sono d’obbligo) finirlo a coltellate sui gradini d’accesso della chiesa. Un episodio terribile, come del resto terribile fu la repressione con cui i Borbone reagirono alla breve stagione della Repubblica Napoletana.

Un secolo dopo, per rimediare all’onta di quell’efferato delitto, l’onorevole Matteo Renato Imbriani, esponente dell’Estrema Sinistra Storica (il partito politico che si poneva in maggiore continuità coi valori risorgimentali), chiese e ottenne che a Battistessa venisse intitolata la strada a fianco la chiesa. Un epigrafe, tuttora leggibile, ricorda la vicenda restituendo al martire dignità e onore per l’operato in vita.

Insomma la storia ci offre un motivo in più per visitare la chiesa di San Pietro. Motivo che va ad aggiungersi agli altri, quello religioso e turistico che pure hanno grandemente contribuito alla sua popolarità.

Orari delle Ss.Messe:
– invernale fer. 18.00 fest 9.00 – 10.30- 12.00 – 18.00
– estivo dom.9.00-10.30-12.00-18.30-20.00 (19.00 prefestivo)
– tel.: 081991398

Author: ischia.land

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