Un borgo, una piazza, una chiesa: per secoli, lo schema urbanistico prevalente sull’isola d’Ischia è stato questo e, nonostante l’espansione edilizia degli ultimi 30-40 anni, le tracce di questo modo di organizzare gli spazi pubblici sono ancora molte.
Campagnano, frazione del comune di Ischia, costituisce una preziosa testimonianza a riguardo. Tuttavia, non ci sono solo gli aspetti urbanistici da considerare. Collegati a questi, ci sono anche gli interessanti spunti sociologici forniti oltre un secolo fa dallo storico locale Giuseppe D’Ascia (1822 – 1889).
A proposito di Campagnano, l’autore della monumentale monografia “Storia dell’Isola d’Ischia” (1867) evidenzia, con la prosa tipica del XIX secolo, come la chiesa e la piazza fossero per gli abitanti del villaggio gli unici spazi di socialità a disposizione.
Un appunto su cui D’Ascia ritorna più volte nel volume, restituendo un affresco potente dell’identità rurale dell’isola d’Ischia:
Quivi i vecchi contadini, le graziose forosette, e le brune villanelle nell’ora del tramonto dei dì festivi, vanno a raccogliersi e salutare la Nostra Signora con armoniose cantilene.
Quivi la pace dello spirito, ed il disprezzo degli umani fasti, si mescolano in quelle poste di rosario che va cantato in coro fra quei rustici abitanti del villaggio.
Quivi nelle sere dei sabbati di Primavera, le giovinette del villaggio accorrono ad offrire alla Madonna i loro mazzolini di viole selvagge e gelsomini campestri, mescolati alle ciocche di bionde fiorite ginestre; purissimi fiori non profanati dall’alito del cortigiano, e dal sospiro dell’adulatrice, raccolti su i poggi incantati, sulle amene colline, e su i margini dei prati di quelle campagne.”
Anche oggi che tutto è cambiato, davanti la piazza e la chiesa Ss. Annunziata di Campagnano vien facile immaginarsi la quotidianità raccontata dal D’Ascia. Una quotidianità molto frugale che tuttora è fonte di ispirazione per gli abitanti del borgo.
Basti pensare a un evento come il Presepe Vivente per rendersi conto quanto, da queste parti, il turismo passi soprattutto dal recupero e la valorizzazione dell’identità locale. Per tutte queste ragioni, la chiesa Ss. Annunziata, pur non custodendo alcuna opera d’arte di rilievo, è particolarmente apprezzata da turisti e residenti.
La facciata maiolicata, i due campanili, la cupoletta a pera, il portale d’ingresso, il frontespizio con San Giovan Giuseppe Della Croce e la Madonna Annunziata, raccontano di una chiesa barocca di inizio ‘600 pensata per un villaggio di campagna in una “sperduta” isola in mezzo al Mediterraneo.
Un’isola da cui, a un certo punto, in parecchi furono costretti ad andar via, senza tuttavia mai smarrire il legame con la propria terra. Una lapide marmorea del 1926, appena dopo l’ingresso, testimonia la devozione per il proprio paese degli emigranti di Campagnano che, nonostante la distanza, non hanno mai smesso – oggi come allora – di sostenere la chiesa Ss. Annunziata.
Insomma, le chiese sono un capitolo importante della storia locale. Come abbiamo provato a raccontare finora, la loro importanza non è tanto legata alla presenza di opere d’arte di un qualche rilievo quanto, piuttosto, alla capacità di rinsaldare i legami comunitari, anche a migliaia di chilometri di distanza. Magia dell’isola d’Ischia!
Orari Ss. Messe
– feriale 19.00
– festivo 10.00 – 19.00
– tel.: 081901016
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