Zaro è tante cose: un bellissimo bosco di lecci; un esclusivo quartiere residenziale; un luogo di culto dove da più di 20 anni si radunano i fedeli in scia a ricorrenti apparizioni mariane.
Sempre a Zaro si trovano La Colombaia di Luchino Visconti (purtroppo chiusa al pubblico), i meravigliosi Giardini La Mortella e una scogliera naturale in estate frequentata da diversi bagnanti in cerca di un’esperienza diversa, fuori dai soliti giri.
Ovviamente fare il bagno a Zaro non è per tutti. Consigliamo di desistere quando il mare è agitato, a chi non è avvezzo a camminare sugli scogli, agli anziani, ai bambini e a chi non ama stare al sole nelle ore più calde della giornata.
La controindicazione, in questo caso, è che il sole riscalda le rocce rendendo problematico stendere l’asciugamano per rilassarsi. Fatte tutte queste premesse, a cui aggiungiamo quella di munirsi di scarpe comode e impermeabili per camminare sugli scogli, fare il bagno a Zaro vale davvero la pena.
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Lo sapevano bene i naturisti che frequentavano la località negli anni ’70 del secolo scorso. Il naturismo in quegli anni si diffuse notevolmente in Italia e all’estero (in Spagna il franchismo provò ad arginare il fenomeno alle Baleari e alle Canarie, senza tuttavia riuscirci) e Ischia non fece certo eccezione.
Sull’isola, gli amanti del sole e del bagno integrale si radunavano a Zaro e in una spiaggetta, ormai scomparsa, sotto il “Becco dell’Aquila” sempre a Forio. Altri tempi, anche se può capitare ancora di incontrarne qualcuno incoraggiato dalla difficile accessibilità del luogo.
In linea di massima, però, gli scogli di Zaro sono frequentati da giovani e adulti stanchi della “routine spiaggia-ombrellone-lettino”. Fare un tuffo e trovarsi subito in mare aperto, lontano dal rumore e la calca tipicamente estivi è un’esperienza da consigliare a chi desidera approfondire il vero volto di Ischia, il suo essere autenticamente “isola”.
Non è finita, perché se vi piace la fotografia, gli scogli di Zaro sono tra i luoghi migliori per provare lunghe esposizioni al tramonto. Arrivare non è difficile. Le linee bus CD (circolare destra), CS (circolare sinistra) e numero 1 fermano all’ingresso della strada intitolata a Sir William Walton, proprietario, scomparso, dei Giardini La Mortella.
È sufficiente proseguire dritti fino al belvedere Josemaría Escrivá de Balaguer e di lì fino a uno pianoro sterrato dove i locali si divertono a giocare a bocce. Con la macchina la strada è la stessa: basta seguire le indicazioni per La Mortella, proprio di fronte l’Hotel Parco dei Principi, quattro stelle ideale per i pellegrini che desiderano visitare il santuario della Madonna di Zaro.
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