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“Scarium”, visita teatralizzata guidata in via Torrione a Forio

Una delle fortune di “Scarium” è stata la polemica sull’interpretazione di Rachele Guidi (uno dei monologhi che compongono la visita teatralizzata di via Torrione), la vedova del duce Benito Mussolini per 10 anni esiliata insieme ai figli Vittorio, Romano e Annamaria in quel di Forio d’Ischia.

A innescare il dibattito un consigliere comunale di opposizione, Domenico Savio, che senza mezzi termini ha accusato la compagnia teatrale “Uomini di Mondo” di apologia del fascismo. Ne è scaturito un botta e risposta con una delle nipoti di Donna Rachele, Edda Negri Mussolini, prontamente ripreso prima a livello locale (leggi qui) e poi da alcune testate nazionali (la Repubblica Napoli e il Giornale d’Italia).

Un’eco mediatica di cui avrebbero fatto volentieri a meno gli attori della giovane compagnia teatrale ischitana e che però, indubbiamente, ha contribuito a destar curiosità su una rappresentazione che viceversa sarebbe rimasta relegata al solo ambito locale.

Oltretutto, mai come in questo caso, i riflettori si sono accesi su uno spettacolo bellissimo che vale assolutamente la pena vedere. Il merito è dei protagonisti che interpretano sei personaggi la cui biografia è indissolubilmente legata a Forio e al vico “Scaro” (vecchio toponimo di Vico Torrione), antico rimessaggio delle barche a due passi da quella che per secoli è stata la spiaggia dei foriani e che oggi è adibita a porto.

Si va da Giovanni Maltese, l’artista che visse e operò all’interno del Torrione, a Don Pietro Regine sacerdote foriano del settecento, che nel vico “Scaro” aveva messo su una ricca e decorata cappella privata (un maiolicato ricorda la circostanza). In mezzo, le storie di quattro donne tra cui, appunto, quella di Donna Rachele Guidi in Mussolini esiliata nello splendido Palazzo Covatta.

Un ritratto privato, quello portato in scena da Valerio Buono e Corrado Visone (rispettivamente regista e autore dei testi) in cui trova spazio anche la celebre frase “pareva un leone, e invece, tutto sommato, era un pover’uomo” che Rachele Guidi confidò al giornalista del Messaggero Bruno D’Agostini in un’intervista esclusiva del 1946.

Insomma, come già detto a proposito dei “Fantasmi del Castello, il teatro si rivela uno strumento formidabile per raccontare i luoghi dell’isola d’Ischia, e soprattutto le persone che quei luoghi hanno abitato e reso celebri. A dimostrazione, ancora una volta, di come la storia dell’isola più grande del Golfo di Napoli non si esaurisca affatto con le sue sole “fortune” turistiche. Per altro verso, un’operazione come “Scarium” svela le enormi potenzialità del turismo culturale che trova nelle visite teatralizzate una delle formule di intrattenimento più riuscite. Provare per credere!

INFO E PRENOTAZIONE

3200505904 / 3477569844 | prenotazione obbligatoria

Author: ischia.land

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