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Il Belvedere di Serrara Fontana

Sulle panchine si contempla dunque lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo, come leggere un romanzo. Ecco alcuni dei non piccoli piaceri del sedersi su una panchina.”

Quello sopra riportato è solo un minuscolo stralcio di “Panchine” libro di Beppe Sebaste, uscito qualche anno fa per Laterza. L’abbiamo ripreso perché secondo noi spiega bene la “magia” del belvedere di Serrara. La preferenza dell’autore, va detto, è per le panchine di città, meglio ancora se in periferia, dove ci si siede “per guardare la gente che si muove, che vive. Guardare l’autobus che passa, guardare i piccioni, guardare le nuvole sopra la testa“.

Nel caso di Piazza Don Pietro Paolo Iacono a Serrara, oltre a osservare la vita degli altri, l’autobus, i piccioni e le nuvole, c’è anche uno splendido panorama che abbraccia quasi per intero il versante meridionale dell’isola d’Ischia. Proprio sotto gli occhi c’è “la Torre” l’isolotto tufaceo che protegge la piazzetta di Sant’Angelo, mentre tutt’attorno, da est a ovest, la vista spazia da Costa Sparaina e Buttavento, nel comune di Barano, a Punta Chiarito, il Monte di Panza e Punta Imperatore, nel comune di Forio.

Non è finita perché sullo sfondo ci sono Capri e Sorrento, mentre “a salire”, quasi perpendicolarmente al borgo di Sant’Angelo, fanno bella mostra di sé diversi appezzamenti di terreno coltivati a vite. Un mix di antico e moderno dove, alle più evolute tecniche di allevamento dei vitigni fanno da contraltare – si fa per dire -, le tradizionalissime “parracine“, i muretti di contenimento in tufo verde a protezione delle terrazze.

Per ammirare da vicino alcuni di questi vitigni basta imboccare la strada provinciale num. 480 che “corre” proprio sotto la piazza. Dopo il tratto iniziale, la via si biforca con la possibilità di proseguire fino ai Maronti per via Iesca, o fino a Sant’Angelo per via Andrea Mattera. Entrambe le soluzioni meritano da un punto di vista paesaggistico-ambientale anche se richiedono un minimo di preparazione fisica.

Questo, ovviamente, solo nel caso abbiate voglia di alzarvi dalle panchine che circondano il belvedere. Sennò, si può benissimo restar seduti ad ammirare l’incanto circostante, magari in compagnia del libro sopra suggerito oppure di uno dei tanti scritti sull’isola d’Ischia (qui i nostri consigli). Ne vale assolutamente la pena. Provare per credere!

Serrara Fontana

Author: ischia.land

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