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Ischia: l’isola di Pasqua

Il Soccorso e il Castello Aragonese. Un museo archeologico tra i più importanti della Campania, e non solo. Spiagge ancora deserte e ristoranti che aprono in vista dell’estate. Insomma, è a Pasqua che Ischia mostra uno dei suoi volti migliori: il tempo volge al bello, le giornate si allungano e c’è la possibilità di visitare l’isola in tutta tranquillità, senza la calca e l’afa dei mesi estivi.

Per saperne di più:
Chiesa del Soccorso
Castello Aragonese
Museo archeologico di Pithecusae
Spiagge a Ischia per tutti, anche per famiglie

Inoltre, i giorni del ponte pasquale sono un susseguirsi di eventi assai sentiti dalla popolazione. Si comincia nella vicina Procida con la Processione dei Misteri; si continua a Forio con la Passione di Cristo e la Corsa dell’Angelo; si termina a Buonopane, nel comune di Barano, con il folcloristico ballo della ‘ndrezzata. Tutto in 4 giorni, dalla mattina del Venerdì Santo fino alla sera del Lunedì Albis.

Tranne la “Passione di Cristo” in scena dal 1982, e però diventata in pochi anni manifestazione di grande seguito, le altre ricorrenze sono tutte secolari: risalenti al ‘600 i Misteri e la Corsa dell’Angelo; addirittura di origine greca, la ‘ndrezzata di Buonopane.

Perciò, venire a Pasqua sull’isola d’Ischia (per le offerte Hotel Ischia Pasqua clicca qui) significa, tra l’altro, immergersi nella cultura di una comunità antichissima: Ischia, infatti, è la prima colonia della Magna Grecia, nonchè, come attestano gli scavi effettuati sotto la cripta della Basilica di Santa Restituta, uno dei primi insediamenti cristiani nel bacino del Mediterraneo.

Conviene, allora, “salvare le date”come si dice, per non perdere l’appuntamento con alcune delle tradizioni popolari più belle e sentite nel panorama regionale della Campania e oltre. Vediamole sinteticamente più da vicino:

I Misteri
L’appuntamento è la mattina presto del Venerdì Santo in Piazza dei Martiri (così chiamata perchè lì furono giustiziati dai Borbone diversi protagonisti della Rivoluzione del 1799), proprio di fronte la Parrocchia di San Michele Arcangelo, patrono della piccola Procida. Uno squillo di tromba e tre colpi di tamburo interrompono il brusio impaziente della folla, annunciando l’inizio della sfilata delle tavole allegoriche provenienti dal borgo di Terra Murata, l’insediamento abitativo più antico dell’isola, a 90 mt. sul livello del mare. Si tratta di rappresentazioni dell’Antico Testamento e del Vangelo realizzate con carta, cartone, plastica, polistirolo e altri materiali cosidetti “poveri”. Alcune tavole sono talmente pesanti che occorrono oltre 20 persone per portarle fino a Marina Grande, termine della processione. Una tradizione secolare – dicevamo – organizzata dalla locale Congrega dell’Immacolata Concezione, detta anche “dei Turchini” per via della mantella celeste (su saio bianco) indossata dai confratelli. Da non perdere!

La Passione di Cristo
Sono oltre 30 anni che le strade di Forio diventano il palcoscenico della “Passione di Cristo”, le 14 tappe della Via Crucis dall’agonia di Gesù nel giardino del Getsemani fino alla morte sulla croce. Oltre cento figuranti sfilano all’imbrunire del Venerdì Santo per il corso principale del paese delle torri, conferendo un’aura ancor più magica al caratteristico centro storico di Forio. La “Passione di Cristo” è organizzata dall’Associazione Actus Tragicus e dal 2014 è stata inserita negli eventi ufficiali del comune.

La Corsa dell’Angelo
La mattina di Pasqua, sulle stesse strade dove meno di 48 ore prima si è svolta la Passione di Cristo, va in scena la Corsa dell’Angelo, bellissima processione a spalla che rievoca l’annuncio dell’avvenuta risurrezione. Quattro statue, la Madonna, San Giovanni, Gesù e l’Angelo si rincorrono per Corso Francesco Regine e Via Matteo Verde secondo una ritualità complessa di cui fa parte anche una ripetuta intonazione corale del Regina Coeli. La processione è organizzata dall’Arciconfraternita di Santa Maria Visitapoveri, la cui chiesa, dedicata alla Madonna delle Grazie, si trova in piazza Municipio a fianco l’altra chiesa di San Francesco D’Assisi. Da anni ormai, la Corsa dell’Angelo è un importante richiamo turistico, in grado di mobilitare visitatori e fedeli da ogni parte dell’isola e della terraferma.

La ‘ndrezzata
Una danza greca perchè, proprio come nell’elegia greca, sono presenti il dicitore (il caporale che introduce la sfilata), l’accompagnamento musicale (clarino e tammorre) e il coro (il corpo di ballo).  Anche l’onomatopea del ritornello “Trallera, trallera.. ‘u treia, ‘u treia… Pititum, tindum, tindera..” depone a favore dell’origine ellenica del ballo. A fianco quest’interpretazione, ce n’è un’altra secondo cui la consuetudine della ‘ndrezzata si deve, invece, alla fine di una lunga faida d’onore tra i casali attigui di “Moropano” e “Varano” (leggi qui). Secondo il racconto, il termine delle ostilità tra le due fazioni sarebbe stato suggellato alla presenza dell’allora Vescovo sul sagrato della Parrocchia di San Giovanni Battista in Buonopane. Da qui la genesi di questo ballo rituale in cui i danzatori, armati di bastoni, simulerebbero l’avvenuto scontro mimando i movimenti della scherma. Due gli appuntamenti ufficiali della ‘ndrezzata: il primo il Lunedì Albis dopo la Pasqua; il secondo il 24 giugno ricorrenza di San Giovanni Battista, patrono di Buonopane.

Insomma, trascorrere la Pasqua a Ischia significa fare il pieno di tradizioni, senza naturalmente dimenticare tutti gli altri innumerevoli vantaggi di una vacanza benessere sull’isola più grande e bella del golfo di Napoli!

Vi aspettiamo!

Author: ischia.land

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