Può una chiesa piccola, senza particolari decorazioni e opere d’arte esser considerata bellissima? Certo che sì. L’isola d’Ischia, Forio in particolar modo, ne è la dimostrazione più evidente. A pensarci, viene subito in mente la celebratissima chiesa del Soccorso, ma non è l’unica a sommare semplicità e bellezza.
Restando nel centro storico di Forio son da vedere le chiese della Madonna della Libera, di Santa Maria Visitapoveri, di San Francesco d’Assisi, San Sebastiano, San Vito, Santa Maria di Loreto e last but not least di San Gaetano in piazza Luca Balsofiore.
Quest’ultima è famosa soprattutto per la cupola che, insieme ai merli del Torrione, domina lo sky line del paese. Cupola che oltre al dato estetico dà ai passanti la possibilità di sapere che ora è semplicemente alzando lo sguardo. Una meridiana, infatti, indica il passaggio del sole a mezzogiorno fornendo l’ora precisa a chi transita di fianco la chiesa.
Un’espediente molto diffuso nei contesti rurali di un tempo e che perciò fornisce un interessante indizio del “genius loci” del territorio. Un paese, Forio, a forte vocazione agricola, anche se a volere la costruzione della chiesa, attorno la metà del ‘600, furono i pescatori che, a dispetto del loro esser minoranza, molto hanno contribuito alla vita spirituale del paese.
Tra i motivi di popolarità della chiesa di San Gaetano, infatti, c’è proprio la messa in occasione della benedizione dei pesci, sentita tradizione locale che si svolge in piazza la notte tra il 23 e il 24 dicembre.
In realtà, da diversi anni la funzione per ragioni di spazio si svolge nella Basilica Santa Maria di Loreto, e tuttavia tra la chiesa di San Gaetano e quest’antico rito popolare, molto apprezzato dai turisti che scelgono di trascorrere Natale e Capodanno a Ischia, è rimasta una forte identificazione.
Quanto ai dettagli architettonici, colpisce il contrasto tra la facciata austera, quasi gotica, e l’interno che invece tradisce il gusto barocco del XVII secolo. La pala d’altare è opera di Alfonso Di Spigna, pittore molto attivo sulla scena isolana del ‘700, e a lungo anche priore della congrega di Visitapoveri.
Il quadro, recentemente restaurato, raffigura la “Gloria della Vergine con San Gaetano e San Francesco Saverio” e, pur non essendo uno dei più riusciti dell’artista, ha un impatto forte su chi accede alla chiesa da una delle due rampe di scale laterali all’ingresso.
Insomma una chiesa spoglia eppur bellissima, compendio quasi perfetto di un popolo che ha conservato intatta la sua frugalità, nonostante il turismo e il sopraggiunto benessere. Magia dell’isola d’Ischia!
Commenti recenti